Quando
entrai, davanti a me stava un uomo alto con in testa il mio cappello
di lana, quello colorato, la mia borsa militare a tracolla, una
sigaretta finta realizzata con un cartoncino arrotolato, che
continuava a dire sculettando “Io sono Mira e sono universitaria!
Si, io so un sacco di cose...lalalalalalallala!”. Original Gay non
aveva capito che avendo addosso le mie cose, io mi trovassi già
lì...Restai impalata nella mia tenuta bianca, senza espressione.
Accortosi di me lasciò cadere infastidito tutto sul pavimento
compreso il ghigno idiota e se tornò alla sua postazione. Il PC,
Youtube, Britney.
“My
loneliness is killing me (And I)
I must confess I still believe
(Still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give
me a sign, hit me baby one more time”
Entrata
in cucina Tamer si stava divertendo a dondolare tenendosi da un lato
al lavandino e dall`altro al tavolo. “Uhuhuhuhuhuhuhuh!!!!”. Poi
perse il ritmo e cadde in avanti. Pablo rideva talmente tanto da non
emettere suoni. Ulisse roteò gli occhi e se ne andò.
Stavo
lavando le stoviglie quando Jenny, la cameriera, mi chiese di andare
in cantina a prendere “...chdohuhasch Keller sofort schblän
blebleble”. Resami conto dell`urgenza mi precipitai giù: tra tutte
le cose la risposta giusta era solo una! Ma quale?? Pensai alla
matematica, alle possibilità...A volte ci si azzecca...Naturalmente
non è mai stato il mio caso. In un nano secondo pensai alla mia
compagna di liceo che era riuscita a passare all`anno successivo solo
perché quell`anno vennero introdotti i test a risposta multipla.
Chiudeva gli occhi e zak! Risposta giusta. Poi pensai a Furby, alias
la nostra insegnante di lettere, quella il cui fidanzato era morto a
una settimana dalle nozze. Furby l`avevo battezzata così perchè era
semplicemente precisa a lui. Furby!! Quel giocattolo con gli occhi a
palla giganti!!
Furby
era un po' pazza, e tutti lo attribuivano a quella prematura, quanto
crudele, scomparsa del fidanzato, che secondo me in realtà aveva
avuto un`idea geniale dopo essersi letto “Il fu Mattia Pascal”.
Tra le tante cose, nonostante le dimensioni, i suoi occhi non
vedevano bene...e questa fu la salvezza della fortunata compagna. Il
giorno in cui vennero convocati i genitori infatti, gli occhi di
Furby trasformarono il 3- in 7+ (dove i voti andavano da 1 a 10). Che
culo!!!
Come
detto questo non fu mai il mio caso.
Afferrai
una pila di piatti fondi e andai correndo di nuovo su, pensando o la
va o la spacca.
“Noooooooooo
Miraaaaaaaaaaaaa!!!”.
Mist!!
Ciò che in realtà mi era stato chiesto lo capii quando Jenny tornò
indietro con dieci bottiglie di vino...rosso...
Bisognava
sempre lavare la cucina, dove lavare è il termine giusto per
definire ciò che ogni sera avveniva! Ognuno di noi sostituiva scarpe
e calzini con infradito per il mare, i pantaloni poi salivano su
trasformandosi in short, i capelli venivano meticolosamente gellati
(nel caso degli uomini) o particolarmente tirati su (nel mio caso).
Maschere subacquee posizionate sul viso, dove la mia era pink, blu
per Tamer, verde quella di Pablo e rigorosamente nera quella di
Ulisse! Pablo faceva partire allora “La Gasolina” per darsi e
darci la carica e viiiaaaaaaaa!!!!! L`acqua iniziava ad uscire con un
getto fortissimo, spingendo via anche i più micro dei microrganismi.
Dai pezzetti di lattuga ai batteri, nessuno aveva chance!
Poi
ridendo iniziavamo a spruzzarci l`acqua addosso a vicenda ridendo
divertiti! I vestiti bagnati divenivano allora trasparenti, i capelli
tornavano a muoversi liberi, e noi il team del Tuguria, inscenavamo a
conclusione di questo rito serale una coreografia sul pezzo
preferito di Pablo.
Non
è vero.
Piuttosto
ogni volta eravamo ridotti uno schifo, ed eravamo semplicemente
stanchi...
Una
di queste sere in cui eravamo alle prese con le pulizie, Original Gay
entrò in cucina tuonando: “Appena finito venire subito in sala,
CAPITOOOOOO!!????? Ho da dirvi una cosa estremamente
importante!!!!!”. Licenziamenti in vista? Ognuno di noi non sapeva
più che pensare.
Veloci
come non mai, asciugammo l`ultima goccia d`acqua dal pavimento e
semza neanche cambiarci, in fila come soldatini, ci recammo da lui.
Lui,
figlio del Signor Male, ci stava aspettando ad un tavolo ben
apparecchiato con una bottiglia di Champagne. Lui, Original Gay,
voleva festeggiare con noi il buon incasso della giornata: era felice
e voleva gratificarci. Insomma aveva messo in atto il gioco più
antico e perverso del mondo di quel “avvicinati che non ti faccio
niente”, che poi ottenuta la fiducia si trasforma in uno schiaffo
in pieno viso (nei casi più fortunati). Solo che lui l`aveva
applicato al contrario che, si sa, reca anche le sue soddisfazioni.
Bevemmo
facendo finta di rallegrarci e io proprio in quel momento decisi che
fosse arrivato il momento di recitare la mia poesia:
Ricordati
di me quando me ne sarò andata,
partita
per sempre nella terra del silenzio;
Quando
non potrai più tenermi per mano
né
io, pur volgendomi per andare, restare.
Ricordati
di me quando, giorno dopo giorno,
non
potrai più parlarmi
del
futuro che avevi pensato per noi:
solo
ricordati di me; sai che sarà tardi allora
per
chiedere consiglio o pregare.
Ma
se il mio ricordo dovesse abbandonarti
per
un poco
e
poi di nuovo ti tornassi in mente,
non
addolorarti,
poiché,
se il buio e il disfacimento
lasciano
vestigia dei pensieri che ho avuto,
è
assai meglio che tu dimentichi e sorrida
anziché
ricordare e rattristarti. - Christina Rossetti
Original
Gay continuava a fissarmi incredulo: “E dove te ne vai?”
Fu
così che mi ricordai di essere stata un tempo una studentessa, come
diceva lui, universitaria, e pensai a Montale. Dalla mia bocca uscì
solo: “Non chiederci la parola, a me e a tutti i miei io”.
Uscendo
sentì solo Britney cantare:
“Oh
baby baby, how was I supposed to know
Oh pretty baby, I shouldn't
have let you go
I must confess that my loneliness is killing me
now
Don't you know I still believe
That you will be here and
give me a sign
Hit me baby one more time”