"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



mercoledì 12 maggio 2010

Profumi e Colori


Non saprei dire esattamente quando ha avuto inizio quell’abitudine che mi porta ad attribuire un colore e un odore ad ogni nuova città visitata, Paese o persona. Sta di fatto che ormai è qualcosa che mi appartiene tanto quanto il piacere per la lettura o scrittura.


Quest’esperienza canadese, ovviamente, non poteva essere diversa. Anche se, a dire il vero, qui è quasi inevitabile che ciò non accada. Tutto mi sembra più profumato, più colorato e non credo che dipenda solo dall’entusiasmo per la nuova esperienza, quanto dalla probabile esigenza, tipicamente locale, di enfatizzare qualsiasi cosa finanche la più banale. Ѐ così che magari mi viene in mente che un nostro voto scolastico tipo “Bravissimo” sia sostituito da un più enfatico “Super Wow” con tanto di faccina che strabuzza gli occhi e rivolge i pollici verso l’alto.

I colori e l’enfasi vengono sempre accompagnati da tentativi, a volte un po’ maldestri, di diplomazia. Ma, per quanto maldestri, suscitano in me una certa tenerezza e una certa amarezza. Quest’ultima in realtà è più che altro provocata dalla consapevolezza del fatto che per quanto gli italiani siano convinti di essere uno tra i popoli più gentili al mondo, scopro (ma non troppo) che avevo ragione nel pensare che trattasi di un luogo comune, un topos che può unirsi a quelli ben più noti del mandolino, della pizza, degli spaghetti. Ѐ grazie alla suddetta diplomazia che un compito fatto benino è un “ci stiamo lavorando sopra”; che un curriculum terribile “non è male ma io lo scriverei così” e via dicendo con una serie infinita di opzioni.

Qui ho conosciuto gente veramente cortese e persone veramente scortesi. In entrambi casi, questo fa la differenza tra una società civile e una meno civile, nessuno al momento si è permesso di aggredirmi verbalmente, di provare in tutti i modi a convincermi di essere più furbo di me.

Finanche la rinomata freddezza dei Paesi Nordici mi pare più rassicurante del caldo saluto del posteggiatore abusivo che mi dà il benvenuto con un “comandi signora” e mi dà il benservito disprezzando quei venti centesimi che nemmeno ero tenuta a dargli.

Adesso comunque non voglio scrivere il trattato su quanto sia stata saggia la mia scelta di venire a vivere in questo Paese. Quello sarà il tempo a dirlo e un’esperienza sicuramente più completa e più matura. Tutto ha avuto inizio con gli odori e i colori.

Palermo è rosa e non perché la sua squadra di calcio abbia quel colore nella maglietta ufficiale, ma perché come lo stesso Goethe scrisse i giochi di luci e ombre le fanno assumere quella tonalità (vedi nota) .

Trapani, per me, è di un arancione abbagliante. Il colore della città è quello che nasce dal magico riflesso di un sole accecante sulle vasche delle saline durante un normalissimo quanto inimitabile tramonto che sa, mi sa, di sale. Mi sa di pizzicore sulla schiena, sulle braccia, dopo una giornata di mare. Mi sa di Amore e di Fastidio. Mi sa di qualcosa che mi appartiene e che in pochi possono percepire.

Erice è Bianca. Napoli, verde muschio. Praga, giallognola e misteriosa. Londra, rossa. Toronto, azzurra.

Toronto è decisamente di un azzurro chiaro. Un azzurro che mi sa di pulito e di profumo di ammorbidente. Un azzurro che mi sa di lenzuola fresche sulle quali allungare i piedi alla ricerca di quella sensazione gradevolissima che mi porta a fare un sospiro profondo di serenità e pienezza. E quandanche il cielo è grigio e appesantito da da una pioggia imminente, Toronto rimane nella mia mente un cielo azzurro tapezzato di nuvolette bianche. Quelle stesse che il mio piccolo Lorenzo ha deciso, di sua spontanea volontà, di immortalare dopo aver chiesto la macchina fotografica.

Ma che odore ha Toronto? La città, senza ombra di dubbio, sa di canella. Toronto è alla cannella. E la canella mi sa di biscotti e i biscotti sono buoni da mangiare.

Toronto è decisamente una torta alla canella, con un retrogusto di anguria (l’essenza delle caramelle, non quella reale del frutto) e una spolverata di zucchero a velo su una copertura di marshmallow turchese.


NOTA. Ma anche: “Nel capoluogo siciliano si meraviglia della sporcizia che riempie i corsi principali, ma sa comprendere anche l'umoristica rassegnazione degli stessi palermitani (che già allora dimostravano di conoscere la corruzione nell'amministrazione della loro città).” http://ospitiweb.indire.it/~mipm0001/goethe/palermo.htm


foto scattata da Lorenzo

martedì 4 maggio 2010

Nobody but me

E' ridiamocci su!

Ah! Voi subito malpensanti a dire: “Ma che errore allucinante!”, “Lo sapevo che sotto sotto era una se.. con le lingue, sta Claudia del ca...!” Chi di voi ha avuto l’ardire di pensare una cosa del genere, sappia dunque che si è sbagliato ancora una volta! Perché “ancora”? Perché chi ha avuto il coraggio di mettere in discussione le mie incommensurabili capacità di scrittrice, di errori ne avrà commessi tanti in vita sua.


Tuttavia, non vuole essere questo l’argomento di discussione di oggi. Tutto nasce da un’e-mail ricevuta ieri sera (la mia di sera) che ha suscitato in me una simpatia immensa. Ho sorriso e poi riso con le lacrime agli occhi mentre i cugini canadesi dei miei folletti mi guardavano sbigottiti e confusi non sapendo se ridere assieme a me o chiamare un medico.

Di seguito riportero’ l’e-mail così come l’ho ricevuta:

“Gentile Cliente Visa Card,

Per motivi di sicurezza, La tua Carta di credito e stata bloccata.

A seguito di una attivita anomala, dobbiamo constatare che qualcuno ha usato la carta di credito senza il vostro permesso,per la tua protezione, abbiamo bloccata la tua carta di credito.

Il tuo caso ID Number : PWER478DR7WE

Per riattivare la carta di credito ,CLICCA QUI e seguire il passo di aggiornare le informazioni contenute nella tua carta di credito.

Nota : Mancata verifica i tuoi record comportano la sospensione della carta di credito.



La tua protezione e la nostra responsabilita a voi Grazie ..

Support Customer Service.

Copyright 1999-2010 VerifedbyVisa. Tous droits riserve.”



Quando l’ho comunicato ad Ale, giustamente, si è innervosito perché evidentemente trattasi di un tentativo di truffa ai danni di povera gente che non ha molta dimestichezza con le carte di credito. Insomma, effettivamente, sono due le cose: 1) trattasi di scadente tentativo di furto

2) La Visa e la Master Card hanno qualche problema col personale e non potendosi permettere impiegati dal Profilo Alto come il mio, si sono ridotte ad assumere semi analfabeti di cui comunque è pieno il mondo.

Tuttavia, la mia testolina folle è andata oltre e appurato che non avevo alcuna intenzione di dare i dati della mia carta (che peraltro non possiedo nemmeno visto che ancora la Visa non me l’ha mandata) a Mr. Ioconoscobenelitaliano, mi sono potuta permettere di ridere e soffermarmi sia sulla forma della comunicazione piuttosto che sul contenuto.

La prima cosa che mi ha fatto sorridere è stato quel “La” scritto con la elle maiuscola. Chi ha impostato quella lettera forse non ha capito che scriviamo “Lei” con la maiuscola ma non abbiamo ancora riconosciuto alcuna superiorità alla elle per il semplice fatto di essere una elle.

Bellissimo anche il fatto che mi abbiano assegnato un numero di pratica: “Il tuo caso ID Number : PWER478DR7WE”

Questo sì che mi dà la certezza di una comunicazione seeeeeriaaaa.

“Nota : Mancata verifica i tuoi record comportano la sospensione della carta di credito.” Dinnanzi a questa minaccia la mia colonna vertebrale è schiacciata dal terrore. Vi prego, noooooo! Non mi sospendete una carta di credito che non possiedo per non aver comunicato i miei “record”.

“La tua protezione e la nostra responsabilita a voi Grazie ..’ A questa frase la mia mente in automatico fa seguire un “Amen”. “A voi”, chi? Oppure mi fa pensare al professore di latino al liceo che dinnanzi a un Oh etc... diceva: “Vocativo!”

Ma la cosa più tenera. Ciò che davvero può aiutarti ad andare oltre la rabbia è quella simpaticissima e geniale conclusione: Copyright 1999-2010 VerifedbyVisa. Tous droits riserve.”

Ha questo punto Signori non o altro da aggiungiere...

lunedì 3 maggio 2010

Dandelions & friends...


Actually, I’ve already three friends and no one of them is really Canadian. The first one is a Jamaican, the second one a Mexican and the third and last one is an Indian. The funniest thing for me is that it’s not the beginning of a joke, but my life... Ok, my life sometimes looks like a joke, but most of the time it ends like a comedy of manners.


To say the truth, I don’t know who could be really eligible to be considered a Canadian given that, most of the people here derives from other Countries all over the world.

By the way, this morning I went to my son’s school for a tea/coffee party and before getting there I was really excited because I didn’t know what to expect. In Italy I was never invited for a tea/coffee party in any school. At least they could politely (but not so much) INVITE me to pay the following monthly fee, my son’s personal cleansing stuff or even the last Smart which the kindergarten’s owner desired so much!

However, here in Toronto (Vaughan to be precise) everything looks so different and even those things which in old days made me ironically laugh sound in a different way. As I was saying, I went to Lorenzo’s school riding my bike with that nonchalance which is ours only when one’s is on vacation. I mean, while living in Palermo I wouldn’t have never worn a helmet to ride my bike even if, probably, it could have been safest than among the quite streets around my house here. But it’s too cool to send your relatives and friends some pictures where you can show how integrated you are!

To create a perfect image of our wonderful integration, maybe, we should buy one of those basket hoops which decorate the driveways of many houses. No doubt, I wrote “decorate” not for a lack of vocabulary, but because, since I’m here I’ve never seen human being play basketball. So I interpret that it’s a kind of decoration, mandatory in those houses populated by at least a teen ager.

Now that is Spring Time you can choose among a basket of tulips, a basket hoop to play virtually basketball, a big stone (which reminds the Flintstones’ style) situated close the main door of your house, a stone happy girl statue who holds two stone baskets full of nothing (I know that I could write “empty” but “full of nothing” gives more the idea of usefulness), two roaring lions and that’s it. That means that you’ve been living in this Country at least for five years.

This is the reason why if you decide to pass close to my house, you will see just a carpet of grass with not even the shadow of some flower (dandelions included!), trees, pots or whatever else but a happy girl. Yes, that’s for sure! You will see a happy mom, with two happy kids, a Sopranos style husband with his inseparable hat (no matter the weather!) and, definitively a happy just landed family able to be enthusiastic even without a job!