"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



domenica 20 giugno 2010

giovedì 10 giugno 2010

Il vecchio Mc Donald prima della catena di fast food possedeva una fattoria


Nel tentativo di integrarmi quanto prima nella civile società canadese, lo scorso Martedì ho accettato l’invito di una vicina di casa per partecipare a uno di quei progetti della città volti a coinvolgere in attività ludico-culturali le mamme con i tots, ossia quei bambini col pannolino di una fascia d’età compresa tra gli undici mesi e i due anni e mezzo che, per ovvi motivi, deambulano in quel modo talmente inquietante da far stare in apprensione continua anche il piu’ rilassato dei genitori. In italiano non credo che esista un corrispettivo. Se esistesse sarebbe forse “patatelli”. Mi sa di rotondo e paffuto, di paperella e di cadute continue. (Poiché siamo in una semi-democrazia – vi ricordo che il blog è mio –potete sceglierne uno migliore).


Ad ogni modo, l’esperienza è stata altamente positiva, rilassante e formativa. Più per me che per Maia.

Al momento non mi va di dilungarmi troppo nella descrizione dei bellissimi ambienti, dei cuscinoni per terra, dei tappeti soffici, dei computers con le tastiere per i bimbi e forse per i nonni dei bimbi (con i tasti giganteschi e colorati); o di quanto fosse rassicurante per me vedere la mia piccola interagire con gli altri bimbi con quella spontaneità che comincia ad abbandonarci intorno agli 11 anni. Tutto sembrava perfetto, tutto sembrava irreale.

Ad un certo punto, con una puntualità sconcertante, ecco arrivare una ragazza dallo sguardo sereno e dalla gestualità buffa (soprattutto per una persona come me che ha alle spalle anni di coda alla Posta di Partanna Mondello ) che con un silenziosissimo “hellooooo” ( devo ancora abituarmi al fatto che qui non grida nessuno eccezion fatta per mio figlio, mio marito e i figli del vicino indiano)è riuscita ad attirare su di se l’attenzione di tutti i patatelli.

Ecco il primo minilibro, il secondo, il terzo. Il problema è subentrato al momento delle canzoncine: mentre tutti i tots presenti esultavano certi che le loro mamme li avrebbero in qualche modo aiutati a cantare o ballare; la piccolo Maia ed io ci fissavamo nell’attesa che una delle due prendesse l’iniziativa.

Se il problema è stato presto superato dinnanzi a canzoncine quail: “Twinkle, Twinkle Little Star” o meglio ancora, “If You Are Happy”; il peggio è arrivato al momento di cantare “Nella vecchia fattoria”.

Molti di voi già sapranno che nella versione anglofona ad essere vecchio è il fattore e non la fattoria. Tuttavia, il problema non è stato rappresentato neanche da questo, dato che la mia piccola bimba non conosceva né l’una né l’altra versione. Cercando di aggregarmi al coro di mamme per non far sfigurare la mia piccola patatella, a un certo punto mi sono decisa a intonare pure io le famosissime note.

Dal mio “Ia ia oooooooo” s’intuiva la provenienza italiana rispetto al più canadese “ Eee – eye – eee – eye –o”, ma questo è niente se avrete la bontà o la curiosità necessarie per continuare a leggere.

Old Mcdonald aveva una mucca che faceva moo –moo…e ancora una volta mi è andata bene per cui fatta eccezione per una leggera inflessione sicula, mia figlia poteva essere fiera della sua mamma.

A partire dall’arrivo del maialino sono cominciati i miei problemi e i miei occhi hanno potuto assistere al crollo virtuale di quei pilastri della conoscenza cheogni individuo si porta dietro dai tempi dell’asilo. Assolutamente disinibita, in preda all’entusiamo per essere riuscita dopo anni di strana timidezza a cantare in pubblico, avrei voluto sorprendere gli astanti con un grugnito degno della più famosa fiera del porco. Uno di quelli talmente nasali che si incontrano a metà strada con la gola provocando quel prurito fastidioso che nemmeno dieci litri di acqua riescono ad eliminare.

L’effetto è stato quello di un tonfo secco durante un concerto per piano. Che cazzo è quello? Quello sarebbe un grugnito? Ebbene sì! I maiali anglofoni dicono: OINK! (letto proprio così!)

La stessa Maia mi ha guardato perplessa cercando una spiegazione che non ero in grado di offrirle. Mi sono limitata ad abbassare di molto i decibel della mia voce lasciando di nuovo spazio alla timida canterina che vive in me. Per fortuna.

In ordine:

• La mucca fa MOO (muu)

• Il maiale fa OINK (oink)

• La pecora fa BAA (ba)

• La gallina fa CLUCK CLUCK (clo clo)

• Il cavallo fa NEIGH

• Il cane fa BARK

• L’asino fa HI- HO (per fortuna)

• Il gallo fa COCK A DOO ROO DOO (coccadurudu)

A questo punto ci sarebbe da chiedersi: “E il coccodrillo? Il coccodrillo come fa?” Per fortuna, nemmeno in Canada, c’è qualcuno che lo sa.