"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



martedì 26 giugno 2012

Oh Baby baby...



Quando entrai, davanti a me stava un uomo alto con in testa il mio cappello di lana, quello colorato, la mia borsa militare a tracolla, una sigaretta finta realizzata con un cartoncino arrotolato, che continuava a dire sculettando “Io sono Mira e sono universitaria! Si, io so un sacco di cose...lalalalalalallala!”. Original Gay non aveva capito che avendo addosso le mie cose, io mi trovassi già lì...Restai impalata nella mia tenuta bianca, senza espressione. Accortosi di me lasciò cadere infastidito tutto sul pavimento compreso il ghigno idiota e se tornò alla sua postazione. Il PC, Youtube, Britney.

“My loneliness is killing me (And I)
I must confess I still believe (Still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give me a sign, hit me baby one more time”

Entrata in cucina Tamer si stava divertendo a dondolare tenendosi da un lato al lavandino e dall`altro al tavolo. “Uhuhuhuhuhuhuhuh!!!!”. Poi perse il ritmo e cadde in avanti. Pablo rideva talmente tanto da non emettere suoni. Ulisse roteò gli occhi e se ne andò.
Stavo lavando le stoviglie quando Jenny, la cameriera, mi chiese di andare in cantina a prendere “...chdohuhasch Keller sofort schblän blebleble”. Resami conto dell`urgenza mi precipitai giù: tra tutte le cose la risposta giusta era solo una! Ma quale?? Pensai alla matematica, alle possibilità...A volte ci si azzecca...Naturalmente non è mai stato il mio caso. In un nano secondo pensai alla mia compagna di liceo che era riuscita a passare all`anno successivo solo perché quell`anno vennero introdotti i test a risposta multipla. Chiudeva gli occhi e zak! Risposta giusta. Poi pensai a Furby, alias la nostra insegnante di lettere, quella il cui fidanzato era morto a una settimana dalle nozze. Furby l`avevo battezzata così perchè era semplicemente precisa a lui. Furby!! Quel giocattolo con gli occhi a palla giganti!!
Furby era un po' pazza, e tutti lo attribuivano a quella prematura, quanto crudele, scomparsa del fidanzato, che secondo me in realtà aveva avuto un`idea geniale dopo essersi letto “Il fu Mattia Pascal”. Tra le tante cose, nonostante le dimensioni, i suoi occhi non vedevano bene...e questa fu la salvezza della fortunata compagna. Il giorno in cui vennero convocati i genitori infatti, gli occhi di Furby trasformarono il 3- in 7+ (dove i voti andavano da 1 a 10). Che culo!!!
Come detto questo non fu mai il mio caso.
Afferrai una pila di piatti fondi e andai correndo di nuovo su, pensando o la va o la spacca.
Noooooooooo Miraaaaaaaaaaaaa!!!”.
Mist!! Ciò che in realtà mi era stato chiesto lo capii quando Jenny tornò indietro con dieci bottiglie di vino...rosso...

Bisognava sempre lavare la cucina, dove lavare è il termine giusto per definire ciò che ogni sera avveniva! Ognuno di noi sostituiva scarpe e calzini con infradito per il mare, i pantaloni poi salivano su trasformandosi in short, i capelli venivano meticolosamente gellati (nel caso degli uomini) o particolarmente tirati su (nel mio caso). Maschere subacquee posizionate sul viso, dove la mia era pink, blu per Tamer, verde quella di Pablo e rigorosamente nera quella di Ulisse! Pablo faceva partire allora “La Gasolina” per darsi e darci la carica e viiiaaaaaaaa!!!!! L`acqua iniziava ad uscire con un getto fortissimo, spingendo via anche i più micro dei microrganismi. Dai pezzetti di lattuga ai batteri, nessuno aveva chance!
Poi ridendo iniziavamo a spruzzarci l`acqua addosso a vicenda ridendo divertiti! I vestiti bagnati divenivano allora trasparenti, i capelli tornavano a muoversi liberi, e noi il team del Tuguria, inscenavamo a conclusione di questo rito serale una coreografia sul pezzo preferito di Pablo.
Non è vero.
Piuttosto ogni volta eravamo ridotti uno schifo, ed eravamo semplicemente stanchi...
Una di queste sere in cui eravamo alle prese con le pulizie, Original Gay entrò in cucina tuonando: “Appena finito venire subito in sala, CAPITOOOOOO!!????? Ho da dirvi una cosa estremamente importante!!!!!”. Licenziamenti in vista? Ognuno di noi non sapeva più che pensare.
Veloci come non mai, asciugammo l`ultima goccia d`acqua dal pavimento e semza neanche cambiarci, in fila come soldatini, ci recammo da lui.
Lui, figlio del Signor Male, ci stava aspettando ad un tavolo ben apparecchiato con una bottiglia di Champagne. Lui, Original Gay, voleva festeggiare con noi il buon incasso della giornata: era felice e voleva gratificarci. Insomma aveva messo in atto il gioco più antico e perverso del mondo di quel “avvicinati che non ti faccio niente”, che poi ottenuta la fiducia si trasforma in uno schiaffo in pieno viso (nei casi più fortunati). Solo che lui l`aveva applicato al contrario che, si sa, reca anche le sue soddisfazioni.
Bevemmo facendo finta di rallegrarci e io proprio in quel momento decisi che fosse arrivato il momento di recitare la mia poesia:

Ricordati di me quando me ne sarò andata,
partita per sempre nella terra del silenzio;
Quando non potrai più tenermi per mano
né io, pur volgendomi per andare, restare.

Ricordati di me quando, giorno dopo giorno,
non potrai più parlarmi
del futuro che avevi pensato per noi:
solo ricordati di me; sai che sarà tardi allora
per chiedere consiglio o pregare.

Ma se il mio ricordo dovesse abbandonarti
per un poco
e poi di nuovo ti tornassi in mente,
non addolorarti,
poiché, se il buio e il disfacimento
lasciano vestigia dei pensieri che ho avuto,
è assai meglio che tu dimentichi e sorrida
anziché ricordare e rattristarti. - Christina Rossetti

Original Gay continuava a fissarmi incredulo: “E dove te ne vai?”
Fu così che mi ricordai di essere stata un tempo una studentessa, come diceva lui, universitaria, e pensai a Montale. Dalla mia bocca uscì solo: “Non chiederci la parola, a me e a tutti i miei io”.

Uscendo sentì solo Britney cantare:

Oh baby baby, how was I supposed to know
Oh pretty baby, I shouldn't have let you go
I must confess that my loneliness is killing me now
Don't you know I still believe
That you will be here and give me a sign
Hit me baby one more time”










1 commento:

Claudia ha detto...

Ma sei una poetessa...Da giorni e giorni mi ripeto che devo scrivere...Ne avrei tante di cose da raccontare. A volte pero' non e' semplice...E'li', ma non semplice.
Manca poco...pochissimo