"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



domenica 27 maggio 2012

Death closes all



Le due ore al corso erano state abbastanza divertenti ed ero anche riuscita a liberarmi del quarantenne sfacciato che, pur essendo anche lui in una classe per principianti, sapeva già flirtare come quelli dei corsi avanzati.
La lezione pomeridiana era stata preceduta da cinque ore di lavoro, e spedita come un robot con le Duracell, mi dirigevo nuovamente al Tuguria per poter con un pò di fortuna verso mezzanotte tornare a casa.
Si, quei tempi in cui non avevo bisogno della Red Bull, e ancora meno di miscelarla alla vodka.

Lì ad aspettarmi c´erano i miei ormai nuovi amici più uno. Infatti da quel giorno il team avrebbe hannoverato tra i suoi membri anche Ulisse.

(Ops! Scusate oltre ad avere problemi con le virgole, inizio ad avere uno strano rapporto anche con le ”h”! Si prega di limitarsi ad ignorarla, del resto si sa che è “mutina”).

Giunta a destinazione Tamer si precipitò da me, sgranando gli occhi come al solito, e mi chiese come fosse possibile che la mozzarella potesse venire definita anche con il nome di “bocconcini”. Quando in cucina si presentò Original Gay per ritirare la lista della spesa, Tamer entusiasta come un bambino delle elementari che sa per una volta la risposta esatta, disse una parola che finisce anche in “ini” ma che ahimè iniziava con “bok”.
Tamer noooooooo!!! Come spesso accade...troppo tardi!

Ulisse non ricordava esattamente un personaggio epico, né di Omero né di Tennyson...Nonostante ciò io mi ricordai che “Death closes all”.

Come tutti noi anche Ulisse doveva, prima di essere assunto regolarmente, essere sottoposto ad un esame. Fu così che nel menù vennero inserite microbanane fritte con guacamole e aglio intero di contorno.
Il popolo estasiato non riusciva a credere al proprio palato, e da quel momento l´aria in città non fu più la stessa...

Tamer mi diede un tocco di carne incaricandomi di tagliarlo. Punto. Non avendo ricevuto indicazioni particolari pensai di essere libera di tagliarne fette a forma di cuore. Insomma ne tirai fuori un`infinità di fettine che per la sottigliezza ricordavano il carpaccio.
Ero proprio orgogliosa di me!! Avevo svolto un lavoro degno di Giotto, per la perfezione intendo. Io sono in realtà un po' Giotto: chi fa gli archetti bianchi più precisi del mondo quando si tratta di French Manicure?? Esatto!

Impettita come lo chef Knorr della pubblicità, mostro a Tamer il mio operato...Un sorriso già disegnato in faccia...il mio cuore batteva sempre più forte certo della incombente lode...rullo di tamburi...”MIRAAAAAAA NOOOOOOOOOO CHE HAI FAAAAAAAAAAAATTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”. Quella carne era destinata al grill...avrei dovuto tagliarla più spessa...solo un po'...
Naturalmente io scoppiai a ridere tanto da dovermi piegare, incapace di poter prendere sul serio la sua espressione, che per me in quel momento era la cosa più divertente che avessi mai visto. Allora lui di nuovo “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”:
Ad ogni nuova “O” i miei polmoni lottavano per trattenere che quel po' di ossigeno che io non riuscivo a fornire, mentre il mio cervello aveva messo in azione una squadra speciale per ripristinare il controllo sul corpo, e da spastico riportarlo a normale.

Continuai a ridere senza controllo sino a che qualcosa sotto iniziò a spingere sempre più incalzante ad ogni risata. Insomma la vescica si stava preparando per un colpo di stato. Così andai.
In bagno continuai a ridere a crepapelle ripensando agli occhi sgranati di Tamer. Il mio make-up era ormai sparito.
Osservavo il mio viso quando da destra qualcosa attirò la mia attenzione. Era bianco e rilucente, così piccolo eppure già forte. In Miralandia il primo della sua specie...Lo toccai con attenzione come si fa con un pulcino appena nato...e poi...con un urlo disumano tirai con tutta la forza che potei: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAArrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!
Una lacrima scivolò sulla mia guancia destra (è proprio vero che è tutto collegato). Poi concentrai lo sguardo sulla creatura...niente a che vedere con i suoi simili qui a Miralandia...Mi dissi che le sepolture classiche non fossero più di moda, ergo presi l` accendino. Un odore intenso mi ricordò la mia Barbie Malibù, di quel giorno in cui decisi di farle la piega con il fon e le si squagliarono entrambi: i capelli più il bigodino in cui li avevo arrotolati.
Con tranquillità raccolsi il puntino duro che era ciò che restava della creatura e con accortezza e precisione lo deposti nella scatola dei fiammiferi che elessi a sua urna. Sopra solo una semplice scritta: “R.I.P. Nylon”.

La sera a letto continuai a ripensare a Nylon e al suo destino, a come “Death closes all”, ad Ulisse.

Stavo per chiudere gli occhi quando lo sentii...Non riuscii mai a vederlo, ma il fastidio di quel suo lamento lo ricordo ancora oggi: “Cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri cri...”.
Si trattava di un fastidioso Grillino.
















2 commenti:

Alessandro ha detto...

per ognuno che ne strappi, ne spuntano 7

Claudia ha detto...

Ho riso un sacco...ieri avevo scritto un commento molto piu' dettagliato...ovviamente, si e' cancellato.
Un bacio