"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



domenica 16 settembre 2012

Momenti in the Promised Land

A ritmo di musica il mio cervello stava registrando la nuova informazione...piano piano per non shockarmi di botto.
Poi il messaggio arrivò e con lui il dolore. Il dolore che esplose incendiandomi, ma questo lo sapevo solo io: il mio viso non si scompose di una virgola. Ma perchè era accaduto? Si sa che la vita è fatta di momenti e uno di questi era stato dolorosissimo. In uno slancio di amore cosmico infatti il mio amico mi aveva stretta velocemente a se, ma non abbracciandomi diciamo frontalmente, piuttosto di lato, veloce, intensamente e...con forza. Ecco si con forza. Con forza stava, durante quell`attimo lunghissimo e intenso, schiacciando il mio orecchio, anzi no!, il mio piercing non ancora del tutto cicatrizzato contro la sua pancia, dove orecchio sta a pancia come un metro e 80vogliadicrescere sta a 2 m. Punto.
Poi mi venne in mente uno dei momenti più FantozziAni, oltre che MiraBili della mia vita...

...si trattava di una delle manifestazioni culturali più attese e più discusse dell`universo e io ero là!! Wow!!! Io ero là e mi sembrava così inverosimile che credetti di volare...Poi capii che stava accadendo davvero, stavo davvero volando...Volando da quella sorta di palchetto su cui mi ero arrampicata per riuscire a vedere cosa stesse succedendo (ovvero l`evento stesso) e inoltre non farmi schiacciare dalla folla inferocita.
Insomma caddi. Accadeva mentre saltellavo su quel palchetto cantandomi allegra:

 
Poi tutto accadde velocemente ed ecco che vissi l`attimo di nuovo: un piedino per vendicarsi della zeppa alta dello stivale in cui lo avevo stipato, o forse stufo delle mie manie di egocentrismo cercò di darsela a gambe (a gambe! un piedino!! Ahahahahahah!!), e...Slop Slap (=immaginate uno schiocco di lingua!) ho fatto un volo che nonostante lo smarrimento feci subito accompagnare dalla traccia“...I belive I can flyyyyyyyy...I believe I can touch the skyyyyyy...” cantata da me. 



Poi rovinai al suolo: “Whatever I said, whatever I did, I didn't mean it...I just want you back for good... Whenever I'm wrong, just tell me the song and I'll sing it...I want you back for good...” dei Take That.


Naturalmente non riuscii subito ad alzarmi, congestionata dal freddo com`ero: scivolai ripetutamente con disinvoltura. Quel tipo di disinvoltura che può sfoggiare solo uno che potrebbe chiamarsi Benito e vive secondo il motto: se la realtà vera non ti ama tu tradiscila con una realtà parallela tutta tua. Oppure secondo il detto: mangia ogni mela pensando che sia una banana, e presto o poi diverrà realtà! O ancora: guardati allo specchio e ignora ciò che vedi, è come ti senti che conta; inoltre non puzzi neppure tanto.
D`un tratto capii che nessuno si era accorto di nulla, o almeno nessuno del gruppo cui facevo parte: a volte è proprio un bene che la gente sia cieca dinanzi la realtà. Solo una biondina laggiù stava per rovinare tutto...la mia bocca si aprì e...: “You say it best...When you say Nothing at aaaaaaaall...nnannnannnannannaaaaaaaaaaaaaa...”...


Ammaliata quando smisi di cantare aveva già scordato il motivo per cui aveva aperto bocca...

A casa non era tornato nessuno...credevo io. Mentre uscivo dalla mia camera uno di loro tornò: “Non è vero che eravamo tutti via. Non vedi le scarpe da uomo che stanno davanti la porta di lei?”.
Era vero. Feci retromarcia tastandomi il piercing ancora traumatizzato, tanto che al tocco delle mie dita si ritirò subito indietro, impaurito, per poi avvicinarsi piano piano. Pensai alla differenza tanto importante tra cool e uncool (not cool). Pensai alla mia idea cool di fare una foto tutti sul mio letto. Guardai il mio letto. Pensai a quanto fosse uncool il mio letto rotto che aveva ceduto sotto il peso di tutti noi...