A
ritmo di musica il mio cervello stava registrando la nuova
informazione...piano piano per non shockarmi di botto.
Poi
il messaggio arrivò e con lui il dolore. Il dolore che esplose
incendiandomi, ma questo lo sapevo solo io: il mio viso non si
scompose di una virgola. Ma perchè era accaduto? Si sa che la vita è
fatta di momenti e uno di questi era stato dolorosissimo. In uno
slancio di amore cosmico infatti il mio amico mi aveva stretta
velocemente a se, ma non abbracciandomi diciamo frontalmente,
piuttosto di lato, veloce, intensamente e...con forza. Ecco si con
forza. Con forza stava, durante quell`attimo lunghissimo e intenso,
schiacciando il mio orecchio, anzi no!, il mio piercing non ancora
del tutto cicatrizzato contro la sua pancia, dove orecchio sta a
pancia come un metro e 80vogliadicrescere sta a 2 m. Punto.
Poi
mi venne in mente uno dei momenti più FantozziAni, oltre che
MiraBili della mia vita...
...si
trattava di una delle manifestazioni culturali più attese e più
discusse dell`universo e io ero là!! Wow!!! Io ero là e mi sembrava
così inverosimile che credetti di volare...Poi capii che stava
accadendo davvero, stavo davvero volando...Volando da quella sorta di
palchetto su cui mi ero arrampicata per riuscire a vedere cosa stesse
succedendo (ovvero l`evento stesso) e inoltre non farmi schiacciare
dalla folla inferocita.
Insomma
caddi. Accadeva mentre saltellavo su quel palchetto cantandomi
allegra:
Poi
tutto accadde velocemente ed ecco che vissi l`attimo di nuovo: un
piedino per vendicarsi della zeppa alta dello stivale in cui lo avevo
stipato, o forse stufo delle mie manie di egocentrismo cercò di
darsela a gambe (a gambe! un piedino!! Ahahahahahah!!), e...Slop Slap
(=immaginate uno schiocco di lingua!) ho fatto un volo che nonostante
lo smarrimento feci subito accompagnare dalla traccia“...I belive
I can flyyyyyyyy...I believe I can touch the skyyyyyy...” cantata
da me.
Poi rovinai al suolo: “Whatever I said, whatever I did, I
didn't mean it...I just want you back for good... Whenever I'm wrong,
just tell me the song and I'll sing it...I want you back for good...”
dei Take That.
Naturalmente
non riuscii subito ad alzarmi, congestionata dal freddo com`ero:
scivolai ripetutamente con disinvoltura. Quel tipo di disinvoltura
che può sfoggiare solo uno che potrebbe chiamarsi Benito e vive
secondo il motto: se la realtà vera non ti ama tu tradiscila con una
realtà parallela tutta tua. Oppure secondo il detto: mangia ogni
mela pensando che sia una banana, e presto o poi diverrà realtà! O
ancora: guardati allo specchio e ignora ciò che vedi, è come ti
senti che conta; inoltre non puzzi neppure tanto.
D`un
tratto capii che nessuno si era accorto di nulla, o almeno nessuno
del gruppo cui facevo parte: a volte è proprio un bene che la gente
sia cieca dinanzi la realtà. Solo una biondina laggiù stava per
rovinare tutto...la mia bocca si aprì e...: “You say
it best...When you say Nothing at
aaaaaaaall...nnannnannnannannaaaaaaaaaaaaaa...”...
Ammaliata
quando smisi di cantare aveva già scordato il motivo per cui aveva
aperto bocca...
A
casa non era tornato nessuno...credevo io. Mentre uscivo dalla mia
camera uno di loro tornò: “Non è vero che eravamo tutti via. Non
vedi le scarpe da uomo che stanno davanti la porta di lei?”.
Era
vero. Feci retromarcia tastandomi il piercing ancora traumatizzato,
tanto che al tocco delle mie dita si ritirò subito indietro,
impaurito, per poi avvicinarsi piano piano. Pensai alla differenza
tanto importante tra cool e uncool (not cool). Pensai alla mia idea
cool di fare una foto tutti sul mio letto. Guardai il mio letto.
Pensai a quanto fosse uncool il mio letto rotto che aveva ceduto
sotto il peso di tutti noi...
1 commento:
Dunque, a onor del vero non l'avevo letto tutto...pezzi...non avevo ascoltato tutte le canzoncine. Adesso si...Ho riso, sorriso e, a dire il vero, spesso non l'ho capito...forse perche' la mia mente e' impostata in modalita' inglese...forse perche' non e' piu' brillante o, forse, perche' vivo in una realta' parallela alla tua altrettanto parallela e come ben si sa (da quelle poche nozioni di matematica apprese)...due rette parallele non si toccano mai (a meno che una delle due non abbia un'erezione...qui lo dico e qui lo nego!)
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