"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



sabato 12 dicembre 2009

Fico

...e furono tre mesi intensi, nel corso dei quali mi toccó sentire di tutto,e vedere di tutto...

Fico

Lo staff del villaggio aveva al suo interno diverse figure: dalla Cameriera all´Animatore, dal Direttore allo Scenografo, dallo Scemografo al Presentatore e via dicendo.
Non era peró sempre facile capire il ruolo di ognuno...Per esempio, che fa uno Scemografo??
Intanto che io mi ponevo questa domanda, in quel villaggio circondato dal nulla, lavorava un uomo in qualitá di Dispensiere (ed ecco che impariamo un´altra parolina!).
Difficile definire il ruolo di questa figura, piú facile elencarne i compiti. Questi ultimi riguardavano un´area precisamente circoscritta dell´immensa cucina: la dispensa. (Forse da qui l´origine della parola Dispensiere?).
In dispensa stavano la frutta, i salumi, le spezie, le marmellate, i biscotti, i recipienti di Nutella fac-simile, il pane, le uova, e cosí via.
Fico, il soprannome affibbiato al Dispensiere, si occupava di tenere l´area a lui assegnata in perfetto ordine, e questo costituiva solo la base di tutto il resto. Tutto il resto: aprire le latte delle sciroppate e preparare le “bull”, tagliare i limoni, affettare il pane, tagliare a tocchi da ¼ i formaggi, rifornire costantemente l´area di tutti gli alimenti elencati, e molto di piú.
Tutti preparativi svolti al fine di non far mancare niente ai quattro ristoranti del villaggio, e a tutte le camere del personale! Insomma in Germania non ti lascerebbero mai fare questo mestiere difficilissimo, se non dopo un corso triennale di formazione professionale.
Per tutti era Fico, penso senza doppi sensi giacché bello non era, mentre per me era piuttosto Nino, Nino D´Angelo.
Al tempo io ero una semplice Cameriera e come tutti i miei colleghi mi recavo spesso in dispensa portando in mio carrello, o portata da esso, per rifornire Schrek, ovvero il ristorante in cui lavoravo io, e badate che il nome non é una mia invenzione. Per capirci meglio, quando andavo dal Dispensiere o dal Cuoco a prendere qualcosa, mi chiedevano sempre “Ma é per la Schrek?” , dove “la” sta per la sala. Poi sará un caso che Schrek vuol dire Spavento??
Tornando a Fico, all´inizio ci provó...ahimé senza riscontro, e fu guerra. Adesso non sto qui a raccontare i singoli episodi meticolosamente, vi diró piuttosto della sua faccia durante l´ultimo scontro: occhi azzurro-ghiaccio sbarrati, vena pulsante sulla fronte pallida, lineamenti contratti. L´elemento piú divertente e indicativo, ovvero quel dettaglio che faceva del protagonista un essere inquietante, era il ciuffetto biondo teso tra gli occhi. Intanto puntandomi contro un...un dito, mi diceva IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOO!! Insomma il povero Fico aveva appena avuto una reazione isterica!!
Poi un giorno per caso seppi della sua triste storia...Pareva che avesse lasciato la casa materna ancora bambino. Una disgrazia? Punti di vista. Fatto sta che un giorno litigó con il fratello per uno yogurt decidendo di andare a vivere con i nonni. Oggi Fico vive ancora con loro, da allora!

3 commenti:

Claudia ha detto...

Povero fico! E tu potevi dargli uno yogurt!A volte basta poco...

Alessandro ha detto...

L'antologia di spoon river degli psicopatici

Mira ha detto...

:)