Sesta, all´anagrafe “Sesta, Misura”, perse il suo secondo nome al tempo in cui venne stabilito che i nomi dopo le virgole non valevano piú.
A Sesta piaceva: indossare camicie perfettamente stirate; piacere al prossimo, averne il domino, e poterlo considerare inferiore a se stessa; ascoltare Michael Jackson; menarsi da sola.
A Sesta non piaceva: essere contraddetta; l´insubordinazione; quando il suo menarsi da sola non sortiva l´effetto desiderato sul prossimo.
Nessuno capii mai il suo ruolo all´interno del Villaggio, chiaro era solo che lei intendeva governarlo.
Ricordo ancora con compassione, di quando mi riferí di come le facessero male i piedi a causa mia. Si, a causa mia, perché se io avessi adempito a tutti i miei doveri, lei non avrebbe dovuto sbatterli piú volte per la disperazione. La piccola Sesta nel raccontarmi ció, di certo non consideró il mio paese di provenienza, ovvero un paese in cui le donne molto spesso amano pestarsi da sole, per far sentire gli altri colpevoli dello stato delle cose. Ricordo ancora la telefonata di una donna disperata che aveva minacciato di togliersi la vita con il solo aiuto di un antidolorifico. Naturalmente nessuno le credette mai.
Quindi per riassumere, mi limiteró a dire che la povera Sesta cascó un pó male.
Sesta.
Sesta Sestina, come sei bellina,
ma perché non usi anche quella tua testolina?
Di ingiurie e maledizioni son pieni i tuoi discorsoni.
La gente non ti vuol ascoltare,
ma tu non lo vuoi accettare.
Allora corri corri e vai, che la strada tu la sai.
Nessun piú ti troverá, ma giá questo basterá!
Sesta, Sistuzza, no, non piangere! Dai, vedrai che un giorno riuscirai a governare il mondo, o almeno il tuo minuscolo cosmo.
Intanto una macchina esce dal parcheggio, volume dello stereo al massimo: “What is loveee? – Baby don´t hurt me – Don´t hurt me, no moree!!”. Sterminator ha finito il suo turno, e sta andando via ascoltando, e condividendo con noi, il suo pezzo preferito!
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