"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero."
(Giacomo Leopardi)



"In pratica le persone che mi vogliono bene spesso non si accorgono infatti che il loro "ti appoggio" si trasforma in un "mi appoggio"
(Miranda Taten)



venerdì 28 agosto 2009

Eccoci...

L’ultimo post risaliva al 31 Dicembre del 2008. Da allora ne sono accadute di cose. La più importante nella mia vita è stata la nascita della nostra principessa Maia avvenuta il 16 Gennaio 2009.

Un cristallo di neve che, tuttavia, ha rappresentato la nostra Primavera, la nostra rinascita, il nostro volere a tutti i costi ritornare alla vita forti più di prima e uniti più che mai. E’ un post diverso questo. E’ un post a metà tra il malinconico e il rammaricato. E’ come se fosse una delle centinaia di pagine di diario personale che, negli ultimi anni, mi sono rifiutata di riempire. Troppe cose. Troppi accadimenti. Delusioni, rabbie, incertezze e certezze, frustrazioni e nuove speranze che si sono susseguite incessantemente senza mai dare la sensazione che per un attimo, un solo secondo, si potesse bloccare il tempo tra le mia dita. Si potesse afferrare per permettermi di contemplarlo, osservarlo, analizzarlo … e chiedere.

Per poter scrivere con la dovuta lucidità, onde evitare di parlare a se stessi, bisognerebbe raggiungere un certo distacco emotivo dall’argomento trattato. Ma io oggi non voglio essere né distaccata né lucida. Io voglio che le parole escano da me cariche come le percepisco io. Voglio scrivere parole urlate, voglio scrivere senza pensare alla punteggiatura, alle virgole o ai corsivi. Voglio scrivere oggi proprio come se stessi scrivendo sul mio diario, sul mio taccuino in un moto di pubblico e innocuo egoismo. Queste parole sono il piercing al naso di un adolescente incazzato, sono le parole dello stolto che nel suo mondo di saggezza oggi voleva a tutti i costi convincermi di essere il presidente più importante del mondo “documenti alla mano”. Sono le parole di chi vuol ricordare come ci si sente a non essere diplomatici, almeno per un istante; le parole di chi sa di non possedere quelle giuste, quelle azzeccate, quelle che chiunque vorrebbe pronunciare e nessuno vorrebbe leggere. Sono le mie parole che, in un moto d’orgoglio e dopo mesi di controfigure, vengono allo scoperto e sfilano lentamente dinnanzi ai miei occhi. RaBBia. PaUrA. StUpOrE. CeRtEzzA … AmArEzzA … AmiciZIA… e poi DolCeZZa e TeneREzzA. TriSteZZa. OppReSSioNe. ConClusioNE. VinCente. PeNsAnTe…

Lentamente, lentamente rinsavisco e rivedo una fine che è solo un inizio e so, o forse spero, ma più credo, che oltre la vetta di quella montagna comincia una distesa di verdi brillanti. Lì correrò asciugandomi il sudore o forse solo e soltanto le lacrime di stanchezza e di gioia nello scoprire che nella vita nulla è vano e che ai miei tesori, Lorenzo e Maia, ho donato quel principio antico che merita, a tutti i costi merita, di esser salvato.
Buonanotte a chi vuol dormire. Buongiorno a chi preferisce credere.