La quarta lezione d’inglese è stata in parte un prosieguo della precedente.
I ragazzi infatti, dopo aver capito che anche la Sicilia fa parte della European Union e che la bandiera has a blue background with a circle of 12 gold stars non perché i paesi membri in origine furono dodici, hanno anche capito che United in Diversity significa che pur avendo dei nomi diversi preferiamo concentrarci sui valori comuni.
My name is Claudia, your name is Gloria. I believe in friendship, you believe in friendship. It’s wonderful!
Hanno avuto qualche perplessità nell’accettare che a tredici anni anche io ero incazzata con il mondo intero e che a trent’anni la situazione non sia cambiata di molto nonostante i miei sorrisi.
La scorsa volta ho fatto sentire loro “Bad” degli U2 che, ovviamente, conoscevano solo per sentito dire. E quando ho chiesto a chi virtualmente proveniva dalla Francia se avesse mai sentito parlare di Manu Chao, mi ha risposto con la manina “Ciao ciao”.
E i miei folletti ridono. Muoiono dalle risate mentre mi vedono alle prese con concetti semplici ma molto difficili da spiegare.
Inoltre, apparentemente per caso, i miei discorsi portano sempre a un elenco di nuovi termini da imparare. Così l’ultima volta hanno capito che il marito di mia madre, che non è mio padre, è sicuramente il mio STEP-FATHER.
Hanno avuto qualche difficoltà ad accettare il fatto che non fossi per nulla ironica quando affermavo: “Aim veriiiiii laki!” per il semplice fatto di avere in ordine:
1. Father
2. Step-father
3. Mother
4. Step-mother
5. Brother
6. Step-brother
7. Step-sister
I ragazzi infatti, dopo aver capito che anche la Sicilia fa parte della European Union e che la bandiera has a blue background with a circle of 12 gold stars non perché i paesi membri in origine furono dodici, hanno anche capito che United in Diversity significa che pur avendo dei nomi diversi preferiamo concentrarci sui valori comuni.
My name is Claudia, your name is Gloria. I believe in friendship, you believe in friendship. It’s wonderful!
Hanno avuto qualche perplessità nell’accettare che a tredici anni anche io ero incazzata con il mondo intero e che a trent’anni la situazione non sia cambiata di molto nonostante i miei sorrisi.
La scorsa volta ho fatto sentire loro “Bad” degli U2 che, ovviamente, conoscevano solo per sentito dire. E quando ho chiesto a chi virtualmente proveniva dalla Francia se avesse mai sentito parlare di Manu Chao, mi ha risposto con la manina “Ciao ciao”.
E i miei folletti ridono. Muoiono dalle risate mentre mi vedono alle prese con concetti semplici ma molto difficili da spiegare.
Inoltre, apparentemente per caso, i miei discorsi portano sempre a un elenco di nuovi termini da imparare. Così l’ultima volta hanno capito che il marito di mia madre, che non è mio padre, è sicuramente il mio STEP-FATHER.
Hanno avuto qualche difficoltà ad accettare il fatto che non fossi per nulla ironica quando affermavo: “Aim veriiiiii laki!” per il semplice fatto di avere in ordine:
1. Father
2. Step-father
3. Mother
4. Step-mother
5. Brother
6. Step-brother
7. Step-sister
E’ probabilmente a quel punto che hanno deciso di farmi rientrare nella categoria “Professori simpatici”, piuttosto che chiamare gli assistenti sociali. Sta di fatto che al momento della pausa nessuno ha voluto lasciare l’aula.
Dal canto mio, ho scoperto che l’andata in coppia in bagno è insita nella stessa natura della donna. Non importa il paese di provenienza, il tuo nome, l’estrazione sociale: a partire dalla pubertà, in bagno ci si va assolutamente in due.
Forse, dunque, ha ragione chi afferma che in me giace un maschio. Non si riferiva di certo al cesso!
Siamo anche partiti. Due ragazze hanno trovato immediatamente lavoro in un’agenzia di viaggi della quale sono socia onoraria, mentre tutti gli altri da bravi clienti chiedevano brochure e offerte last minute.
Il problema è sorto allorché qualcuno ha chiesto un biglietto per Madrid perché aveva tanta voglia di fare una vacanza al mare… “meibi iu ar not so gud at giografi!” … “cud iu ripit pliiiis?” … “Don’t uorri, bi appi”
Conosco un paio di persone che avrebbero messo a repentaglio la propria vita pur di affermare che Madrid è il maggior porto della Spagna: non alla scuola media!
Infine, ho appreso una lezione veramente importante. La differenza tra noi italiani e gli altri si nota già nelle piccole cose.
La truffa, forse, è nel nostro stesso dna. Volendo essere meno severa, forse, potrei parlare d’ingenuità. Non si spiegherebbe altrimenti la differenza che c’è tra l’italiano “Ufficio bagagli smarriti” e l’anglofono “Lost and Found Office”.
Insomma, noi i bagagli li perdiamo e basta (volendo avrebbero potuto citare il dantesco “lasciate ogni speranza, voi che entrate!”); nei paesi anglofoni sono certi di ritrovarli. Questo sì che è ottimismo!
Mentre riflettete su quest’ultimo punto, ripetete:
Peter Piper picked a pack of pickled peppers. If Peter Piper picked a pack of pickled peppers, how many pickled peppers did Peter Piper pick?
2 commenti:
Buona Pasqua!
Si, sembra proprio che il concetto di "found" riguardi tutto l'occidente fuorchè l'Italia.
Cmq sull'ultimo punto penso di non dover riflettere...l'ho fatto a dicembre, per cui passo al secondo che mi pare oltre che impegnativo anche più interessante. L'hai inventato tu? Credo che mi serva del tempo...
Senti ma Satiri che fine ha fatto?
Mi piacerebbe che mi raccontasse una delle sue storie piene di realismo ben messo in rima.
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